FLORA E VEGETAZIONE DELLA SICILIA
Ilex aquifolium L.
Famiglia: Aquifoliaceae
Forma biologica: P caesp/P scap
Descrizione: Arbusto o piccolo albero normalmente alto 1-8 m, ma eccezionalmente sino a 24 m. La corteccia è verde-bruno scuro. I rami giovani sono pubescenti. Le foglie sono sempreverdi e coriacee, con picciolo allargato di 2 mm. La lamina ha controno ellittico, con 6-8 spine pungenti per lato, bordo cartilagineo ondulato, biancastro. I fiori sono unisessuali in cime ascellari. La corolla è di 6-8 mm, bianca nei fiori femminili, orlata di rosso in quelli maschili. Il frutto è una drupa subsferica di 8-10 mm, rossa.
Biologia: Fiorisce tra aprile e maggio.
Ecologia: Boschi mesofili, sopratutto querceti caducifogli (boschi di rovere e cerreti) e faggete (750-1850 mslm).
Corologia: Submedit.-Subatlant.
Distribuzione nazionale: Raro ma presente in tutto il territorio.
Distribuzione regionale: Non comune, solo sui rilievi della Sicilia settentrionale, dai Peloritani ai monti di Palermo, con massima concentrazione sui Nebrodi e sulle Madonie, dove è frequente nei boschi montani. Raro sull'Etna.
Ecologia: Boschi messofili, sopratutto querceti caducifogli (boschi di rovere e cerreti) e faggete (750-1850 mslm).
Corologia: Submedit.-Subatlant.
Distribuzione nazionale: Raro ma presente in tutto il territorio.
Distribuzione regionale: Non comune, solo sui rilievi della Sicilia settentrionale, dai Peloritani ai monti di Palermo, con massima concentrazione sui Nebrodi e sulle Madonie, dove è frequente nei boschi montani. Raro sull'Etna.
L'agrifoglio rappresenta in Sicilia il più tipico rappresentante della cosìdetta "fascia colchica", una tipologia vegetazionale relittuale delle foreste montane terziarie, che trova oggi la sua migliore espressione nella regione della Colchide nella attuale Georgia a sud del Caucaso. Proprio nella regione Caucasica e nell'adiacente zona Ircaniana è ancora possibile rinvenire alcuni strette parenti dell'agrifoglio europeo quali Ilex colchica e I. hyrcana. In Sicilia I. aquifolium trova la sua ecologia attuale nelle formazioni forestali mesofile sui rilievi esposti a settentrione che beneficiano di condizioni oceaniche e quindi di umidità relativamente costante e scarse escursioni termiche. Sui Monti Peloritani l'agrifoglio è complessivamente raro, limitando la sua presenza ad alcuni querceti caducifogli a dominanza di Quercus congesta, alle leccete mesofile e alla faggeta del bosco di Malabotta. Sull'Etna si rinviene raramente nei castagneti del versante orientale e nelle faggete. Sui Nebrodi è invece molto frequente sopra i 1000 m, nelle cerrete e sopratutto nei boschi di faggio, mentre è molto più raro nelle leccete mesofile. Anche sulle Madonie l'agrifoglio è comune nelle faggete, ma raggiunge la sua massima concentrazione nei boschi di rovere, nel cui ambito è talvolta possibile rinvenire nuclei puri di agrifoglio più o meno estesi, talvolta monumentali come quello ben noto di Piano Pomo. Più sporadicamente partecipa ad altre cenosi forestali quali querceti caducifogli (in particolare con Q. congesta ) e leccete mesofile. Sui monti del palermitano l'agrifoglio tende a rarefarsi sopratutto a causa del notevole degrado delle formazioni boschive. Soltanto in poche località come le Punti di Cuti o a Rocca Busambra infatti si inserisce in una vera cenosi forestale e in particolare in una lecceta mesofila. Altrove, per esempio alla Pizzuta o sui monti di Trabia, I. aquifolium si rinviene in piccole popolazioni più o meno dense fortemente degradate dagli incendi e dal pascolo, forse ultima traccia residuale di una fascia di vegetazione forestale cacuminale dei monti del Palermitano.
Copyright © 2012
Foto e testo di Salvatore Cambria
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