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  • Castanea sativa L.​

Famiglia: Fagaceae

 

Forma biologica: P scap

Descrizione: Albero alto 5-35 m, con corteccia grigio-bruna, lucida, con lenticelle trasverse di 1-2 mm nei rami giovani, di 2-5 mm in rami più vecchi (diametro di 5-10 cm). Tronchi di 50 anni con fratture longitudinali in liste larghe 2-4 cm. Le foglie presentano una lamina da ellittico lineare a strettamente oblanceolata (9-11 X 18-22 cm), seghettate. I fiori maschili sono riuniti in amenti erettti lunghi 5-15 cm. I fiori femminili sono isolati o riuniti in gruppi di 2-3. Ogni gruppo è avvolto da un involucro di brattee detto cupola. Il frutto è un achenio, comunemente chiamato castagna, con pericarpo di consistenza cuoiosa e di colore marrone, glabro e lucido all'esterno, tomentoso all'interno. Gli acheni sono racchiusi, in numero di 1-3, all'interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio, derivato dall'accrescimento della cupola. A maturità, il riccio si apre dividendosi in quattro valve.

Biologia: Fiorisce tra aprile e maggio.

Ecologia: Boschi, generalmente su substrato acido (0-1200 mslm).

Corologia: SE-Europ.

Distribuzione nazionale: Comune in tutto il territorio, tranne che in Padania e nelle zone a substrato calcareo.

 

Distribuzione regionale: Discrete formazioni di castagneto si rinvengono sopratutto nelle basse Madonie e sull'Etna dove sono presenti esemplari monumentali, tra cui è particolarmente noto il "Castagno dei cento cavalli" alto 22 m e di cui si stima un età di 2-4 mila anni, facendone l'albero più antico d'Europa.  Formazioni più ridotte sono presenti anche sui Nebrodi, Peloritani e a Ficuzza.Il castagno era probabilmente una specie indigena in gran parte d'Europa nel Terziario, in seguito alle glaciazioni il suo areale si è fortemente ridotto, limitandosi all'Asia Minore e al Caucaso. In epoca romana e nel Medioevo venne quindi introdotta come pianta coltivata e si è in seguito integrata con la vegetazione naturale, riconquistando la nicchia ecologica che aveva perso.

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