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Quercus cerris L.

Famiglia: Fagaceae

Forma biologica: P scap

 

Descrizione: Albero alto sino a 25 m, con corteccia del tronco grigiastra, spugnosa, desquamante in piastre compatte sui bordi, fra le quali emerge il fellema rossastro. I rami giovani sono pubescenti. Le foglie sono caduche, con stipole lineari (1 x 7-11 mm), generalmente persistenti, il picciolo è di 5-7 mm, la lamina è a contorno ellittico o lanceolato (5-15 X 3-6 cm), arrotondate o subcordate alla base, variamente lobata o incisa, con lobi terminati da un breve mucrone, pubescente se giovane, in seguito glabrescente, molto ruvida su entrambe le facce, appena pubescente in quella inferiore. Il perianzio dei fiori maschili è bilobato con lobi interi. La cupula è emisferica con squame lineari-patenti lunghe fino ad 1 cm, ricoprente per metà la ghianda, che è lunga 2-3 cm.

Biologia: Fiorisce tra aprile e maggio.

Ecologia: Boschi montani umidi su suoli acidi (1000-1500 mslm).

Corologia: N-Eurimedit.

 

Distribuzione nazionale: Comune in tutto il territorio, ma assente nella pianura Padana e in Sardegna.

 

Distribuzione regionale: Il cerro forma estese espressioni boschive nella fascia montana dei Nebrodi aldisotto della faggeta. Aspetti più modesti sono presenti sull'Etna (Bosco Cerrita) e sui Peloritani (Malabotta). Si rinvengono inoltre pochi esemplari nei boschi delle Madonie e sulla cima di Monte Lauro, dove forse è stato introdotto.

 

Quercus crenata Lam. è l'ibrido del cerro con Q. suber, ma si osserva assai raramente in Sicilia.

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