Quercus ilex L.

Famiglia: Fagaceae

Forma biologica: P scap

Descrizione: Albero alto sino a 20 m, con rami giovani grigio-pubescenti, in seguito spesso glabri. Le foglie sono generlmente da lanceolate a ellittiche (1,5-5 x 3-8 cm) intere o dentate, bianco-tomentose o pubescenti di sotto, coriacee, scure e lucide sopra. Tuttavia esiste una grande variabilità nelle foglie, che anche sulla stessa pianta possono essere molto diverse. Possibile la confusione con Q. calliprinos (da cui si distinge in genere per la pagina inferiore bianco tomentosa) o adirittura con Ilex aequifolium o Laurus nobilis. I fiori maschili sono disposti in amenti lunghi 4-6 cm. Le ghiande sono ovate (1 x 1,5 cm) con punta allungata, avvolte per metà dalla cupula, che è più o meno emisferica.

Biologia: Fiorisce tra aprile e giugno.

Ecologia: Boschi e macchie (0-1900 mslm).

Corologia: Stenomedit. a baricentro orientale, nella penisola Iberica e nel Nordafrica è sostituito dall'affine Q. rotundifolia.

Distribuzione nazionale: Comune in tutto il territorio, dove costituisce la componente arborea principale della fascia mediterranea. Manca nella Pianura Padana.

Distribuzione regionale: Comune in tutto il territorio.

Il leccio da vita ad estesi aspetti forestali sui monti della Sicilia settentrionale specialmente sulle Madonie e in minor misura sui Nebrodi. Discrete formazioni sono presenti pure sui Monti Sicani, a Rocca Busambra, sull'Etna e sugli Iblei. Le leccete si sviluppano generalmente su suoli calcarei, spesso con elevata rocciosità affiorante (anche in ambienti rupestri), ma non mancano neppure sui substrati silicei, compresi quelli lavici. Le popolazioni presenti sulle cime più alte delle Madonie al di sopra delle faggete presentano alcune peculiarità morfologiche (foglie ovate o sub-rotonde, minori e molto coriacee) che le avvicinano a Q. rotundifolia Lam., entità strettamente affine diffusa in Spagna e Nord Africa dove vicaria Q. ilex, tuttavia studi genetici hanno dato riscontri negativi.