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Quercus trojana Webb. 

 

Famiglia: Fagaceae

 

Forma biologica: P scap 

 

Descrizione: Piccolo albero alto 5-15 m, con corteccia grigiastra, rami giovani bruni, glabri. Le foglie sono semi-sempreverdi, lanceolate di 1-2 X 4-6 cm con (9)12-15 nervi per lato ed altrettanti denti ottusi o subspinoso-mucronati, raramente ondulate. Il picciolo è di 1-4 mm. La cupula è di 2,5 X 3 cm, legnosa, avvolgente per 2/3 la ghianda con squame lanceolate larghe 2-3 mm. 

 

Biologia: Fiorisce tra maggio e giugno. 

 

Ecologia: Boschi aridi (0-600 mslm).

 

Corologia: N-Medit.-orientale (Italia, Balcani, Turchia e Grecia). 

 

 

Distribuzione nazionale: Rara in Basilicata (Matera), Puglia (dalle Murge e dal Barese a Lecce) e Sicilia. 

 

Distribuzione regionale: Molto rara, solo a Ficuzza.

 

Il fragno è una specie a prevalente distribuzione nel Mediterraneo orientale con isolate stazioni nell'Italia sud-orientale, che è stata recentemente rinvenuta in Sicilia in ambienti semi naturali rappresentati da radi querceti caducifogli a dominanza di Quercus virgiliana e nell'ambito delle circostanti formazioni di mantello. L'indigenato di Q. trojana in Sicilia resta tuttavia dubbio in quanto l'area di rinvenimento nei decenni scorsi è stata sottoposta a intense opere di rimboschimento sopratutto con Fraxinus angustifolia e non è neppure da escludere una ben più antica introduzione ad opera dei coloni greci (VIII-VI secolo a.C.) o in epoca bizantina.  L'indigenato del fragno in Sicilia non è comunque del tutto da escludere considerando la distribuzione apparentemente casuale degli esemplari e le foto satellitari antecedenti all'opera di rimboschimento che mostrano la presenza di sporadiche specie arboree nell'area. Inoltre le condizioni climatiche e pedologiche della stazione siciliana di Q. trojana sembrano del tutto paragonabili a quelle tipiche della specie nel suo areale. Se l'ultima ipotesi fosse corretta la stazione siciliana di Ficuzza assumerebbe una grande importanza fitogeografica, estendendo di 450 km verso occidente l'areale della specie (Giardina et al.; 2015).

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